mercoledì 25 agosto 2010

Il mio primo chaji

Anche la mia maestra, proprio come me, compie gli anni nel mese di Luglio e questa volta avevo deciso, invece del solito regalo di compleanno, di invitarla per un chaji. E' stata una bellissima esperienza perché non avevo mai invitato nessuno prima per un chaji organizzato interamente da me. Un chaji è una cerimonia del tè completa: dura molto tempo e comprende due cerimonie di carbone, un pasto kaiseki, due dolci e due portate di tè. Per semplificarmi la vita ho deciso di fare un chaji "semplificato" eliminando il pasto kaiseki e adottando la formula dello zen cha, cioè invertendo l'ordine di usucha e koicha per far sì che i carboni avessero il tempo di scaldare bene l'acqua per permettermi di preparare un buon tè denso. E' stato molto faticoso ma mi è servito per imparare a organizzare la gestione del lavoro (ho cominciato a prepararlo diversi giorni prima) e la mia maestra è rimasta molto contenta del lavoro che ho svolto. (In realtà non so perché sia rimasta così contenta visto che ho fatto moltissimi errori ... ). Ecco qui alcune foto della preparazione: Come si vede dalle foto ho usato un furo tipicamente estivo in stile coreano con uno shiki-ita in stile oribe. Ho usato poi un mitsusashi del 1800, un natsume usagi maki e un chaire di tipo akahada. La tazza per koicha era una classica aka-raku mentre quella per usucha era una hira-chawan anch'essa del 1800. Volevo dare al chaji un'atmosfera informale e rilassata per cui ho messo nel tokonoma un jiku con una frase molto semplice che tradotta in italiano significa più o meno "prendiamo insieme una tazza di tè". La scelta di questa frase voleva significare per me: cerchiamo di non essere troppo rigorosi e prendiamo questa occasione per bere una semplice tazza di tè. 

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