domenica 27 novembre 2011

Robiraki (English version)


Robiraki means literally "open ro". Ro is the brazier recessed inside
of the tatami that is used in winter instead of furo. In winter we prefer
use this because it is larger and thus generates more heat and is also placed at the center
of the room, so it is closer to the guests.
The transition between furo and ro is done with a special ceremony ( robiraki ceremony) that
usually done after the first week of November.



This is the first year I was able to celebrate robiraki because I completed my
"chashitsu" corner doing the raised floor so you can cash out ro.
In the photos you can see that I used electric version ro (I had too little time), but I
provided of course also to use it with coals.




To complete my ceremony I used nagaita (the version for ro is a bit 'smaller
that for furo).
I will discuss in more detail the variations of nagaita in another post.

Robiraki



Per Robiraki si intende letteralmente "apertura di ro". Ro è il braciere incassato all'interno dei tatami che si usa in inverno al posto di furo (braciere portatile). In Inverno si preferisce usare questo perchè è più grande e genera quindi calore maggiore ed è, inoltre, posto al centro della sala, quindi è più vicino agli ospiti.
Il passaggio tra furo e ro si fa con una cerimonia particolare (cerimonia per robiraki) che si tiene solitamente dopo la prima settimana di Novembre.



Questo è il primo anno in cui ho potuto festeggiare robiraki poichè ho ultimato il mio angolo "chashitsu" facendo la pavimentazione rialzata in modo da poter incassare ro.
Nelle foto che vedete ho usato ro in versione elettrica (avevo troppo poco tempo), ma ho ovviamente provveduto anche a poterlo usare con i carboni.



Per completare la mia cerimonia ho usato nagaita (la versione per ro che è un po' più piccola di quella per furo).
Tratterò più approfonditamente le varianti di nagaita in un altro post.

venerdì 18 novembre 2011

Festival dell'Oriente




Non molto tempo fa sono stata a Carrara al Festival dell'Oriente invogliata dall'enorme pubblicità che gli viene fatta ogni anno e dal grande afflusso di visitatori.




Sono purtroppo rimasta molto molto delusa dalla grande disorganizzazione che hanno dimostrato. In uno dei padiglioni c'era un palcoscenico (piuttosto bruttino) in cui si alternavano vari tipi di scuole e praticanti di arti e sport di provenienza orientale. Purtroppo i partecipanti allo spettacolo non erano stati prima selezionati per cui sul palco si avvicendavano dai professionisti agli imbranati. (di più i partecipanti della seconda categoria).
Di fronte a questo palco un affollatissimo mercatino di bancarelle che vendevano oggetti (o reclamizzavano prodotti) di provenienza o stile orientale. Un mercatino esattamente come quello che si può trovare alla mostra dell'artigianato di Fortezza da Basso a Firenze, cioè niente di veramente speciale.
Negli altri padiglioni lo spazio era stato quasi interamente monopolizzato dalle arti marziali che occupavano più dei due terzi dell'intero complesso fieristico.
Per una persona, come me, non proprio entusiasta delle arti marziali, ma alla ricerca delle arti estetiche e del tè, non c'era quasi nulla.
Solo uno dei padiglioni offriva alcuni banchetti di arti giapponesi ma più che per divulgazione erano lì per lucro e, nell'insieme, risultavano anche assai "miseri".
Per quanto riguarda il tè c'erano solo due banchetti: uno reclamizzava un posto italiano dove viene fatta cerimonia del tè su prenotazione, l'altro vendeva scatoline di tè matcha e offriva agli ospiti orrendi assaggini di matcha diluitissimo in acqua fredda e servito in bicchierini di plastica!
Completamente assente la Cina che non compariva ne' per il tè, ne' per nessuna delle sue altre meravigliose arti.
Per finire è stato un grosso problema anche poter mangiare in quanto era stato allestito un self service che era strapieno (le file duravano mediamente 40 minuti) e al momento in cui una persona affamata riusciva ad avvicinarsi al bancone avevano già finito tutto! Non parliamo poi del fatto che al self service servivano solo piatti italiani (di scarsissima qualità) e niente di orientale! Sognarsi di trovare poi qualcosa di vegetariano o tanto meno vegano era decisamente improbabile.
Questa è stata decisamente un'esperienza da non ripetere e mi auguro che con il tempo gli amministratori si rendano conto che l'Oriente è grande (non è solo Giappone) e che le arti non sono solo quelle marziali (esiste cerimonia del tè, calligrafia, pittura, pittura su seta, poesia, arte dei nodi, origami, ikebana, danze tradizionali, cerimonie di vestizione, canto e musica, e moltissime altre ancora).

Sencha-do "the way of Sencha" (English version)

Many know the chanoyu Japanese tea ceremony, but very few people know that in Japan
there is also another tea ceremony, equally complex, which is called Sencha-do.
Sencha tea leaves are a green tea of good quality. It is very popular with Japanese and
drunk often, but usually without any kind of "ceremony".
This tea ceremony combines the formality typical of the aesthetic taste of Japanese chado with
Chinese tools.
For this type of ceremony the study is very long and complex.
I have made only a brief introduction to this, lesser known but equally beautiful, Japanese tea ceremony
and I'll give you a little taste in this photo showing how I made ​​in
my setting.



In the center I used with a tall white brazier which is called "bofuro". The
teapot on the right is quite old and is part of a service that I have inherited much
time ago, but is perfectly for shape and color for the functions of the teapot for
Sencha-do (the equivalent of mizusashi in chado).
In front, on a tray, a tea set that includes Japanese sencha teapot and
mugs. The metal plates are Japanese and I bought them in Tokyo specifically to make this ceremony.

domenica 13 novembre 2011

Sencha-do "La via del Sencha"

In molti conoscono la cerimonia del tè giapponese, ma pochissime persone sanno che in Giappone esiste anche un'altra cerimonia del tè, altrettanto complessa, che si chiama Sencha-do. Il tè Sencha è un tè verde in foglie di buona qualità. E' molto amato dai giapponesi e viene bevuto spesso, ma, solitamente, senza alcun tipo di "cerimoniale". Questa cerimonia del tè unisce la formalità tipica del chado giapponese al gusto estetico degli utensili cinesi. Anche per questo tipo di cerimonia lo studio è molto lungo e complesso e le regole da seguire sono tante e rigidissime. Vi ho fatto solo una piccola introduzione a questa meno nota, ma altrettanto bella, cerimonia del tè giapponese e ve ne do un piccolo assaggio in questa foto che mostra come l'ho realizzata nel mio ambiente. Nel centro si usa un braciere alto e stretto con sopra un bollitore che si chiama "bofuro". La teiera a destra è piuttosto antica e fa parte di un servizio orientale che ho ereditato molto tempo fa, ma si addiceva perfettamente, come forma e colori, alle funzioni del contenitore per l'acqua fredda di Sencha-do (l'equivalente del mizusashi nel chado). Di fronte, sopra un vassoio, un servizio da tè giapponese per sencha che comprende teiera e tazze. I piattini in metallo li ho comprati in Giappone espressamente usato per fare questa cerimonia.

New teapot inauguration (English version)

I publish this post as a tribute of honor to the new Yixing handmade teapot that I have just opened!



I bought this teapot in China in the city of Yixing (famous for its clay ideal for the manufacture of tea utensils) in 2006. It was handmade by a craftsman who has his shop in front of the famous museum of historical Yixing zisha teapots! It was really fantastic to see the craftsmen working the clay with such mastery.




I chose to open this teapot (purchased from the many that I have still to use) because it has a fine relief of bamboo leaves that fall from the branch just yellowed with the first autumn breeze. I found it very appropriate to the period.



I chose to keep it to serve naturally fermented Puerh tea. His baptism was therefore with a classic bing cha Menghai 7532.

sabato 12 novembre 2011

Tie Kwan Yin (English version)

Tie Kwan Yin Tea (or " Iron Goddess of Mercy Tea") is a very famous Chinese oolong tea all over the world. To date it remains one of my favorite tea and it is certainly the one who I drink more.
I wanted to create a setting to enjoy at the best my precious leaves.




I did not want the "usual" tray with drainage water (because I had decided to sit down on the tatami) so I used a simple wooden table and a kensui to collect the waste water.




The Yixing teapot was purchased by me in 2005 and is definitely one of my favorites. I bought it at the Italian Museum of Tea and it is a copy a very famous design teapot of the Old China. It is my inseparable teapot for Tie Kwan Yin tea!



I used also some Yixing cups and japanese iron saucers with the design of a red Maple leaf. The water was boiled in a precious kettle over a Japanese electric furo . (I really have not the time to prepare the charcoals!).

Good tea for all!

Oita (English version)

During the first days of October, in the Japanese tea ceremony, we use a
particular "table" (placed between furo and tatami) larger than normal
shiki-ita used in most of the ceremonies with furo.
The ceremony with oita is not much different from normal tea ceremony, however you have to
remember that futaoki and hishaku are positioned above the "table". It is the same
if you leave the tools at the end of the ceremony.
With Oita you must use only Chosen furo ( the type of brazier that you can see in the
photo) and futaoki of bamboo.




I chose to use a hagi chawan (blue hagi from Seigan artist that in recent years has become
very very popular). I do not love her very much, but I wanted to take the colors of the waves
painted on marine futaoki. The Natsume used gives the idea of the start of autumn, it has a fund
designs of chrysanthemums and red maple leaves on a black laquer. The futaoki used is perhaps the
piece more particularly as it is made ​​of painted wood with a traditional design.