martedì 13 luglio 2010

Non molto tempo fa ho fatto il mio primo haigata. Per haigata si intende l'arte di disporre la cenere dentro il braciere.
In cerimonia del tè si utilizzano due tipi di braciere per scaldare l'acqua sotto al bollitore.
Il braciere invernale è detto ro ed è normalmente incassato all'interno della pavimentazione a tatami della stanza tradizionale, in estate, invece, si utilizza un braciere portatile chiamato furo per poterlo allontanare dalla seduta degli ospiti in maniera che i carboni ardenti non debbano surriscaldare troppo l'ambiente.
Il furo, che si posiziona solitamente di fronte sulla sinistra del maestro, può avere varie forme ed essere fatto in vari materiali, ma viene sempre riempito di una speciale cenere (hai ) che serve da "base" ai carboni che scalderanno l'acqua all'interno del bollitore (kama).
Perché si dice "arte di disporre la cenere"?
Perché la cenere non riempie semplicemente il furo (o il ro in inverno) ma, a seconda della stagione, della forma e materiale del braciere, viene disposta seguendo delle forme (e talvolta dei disegni) ben precisi.
A prima vista può sembrare un'operazione non troppo complessa, ma vi assicuro che che è tutt'altro che semplice!
Due settimane fa ho fatto haigata per la prima volta e sono, a dir poco, diventata pazza!
Dopo un'ora di lavoro per trovare la giusta altezza della sabbia (in maniera che i carboni andassero a scaldare il kama senza bruciarlo), nel tentativo di "lisciarla" ancora un po' mi è caduta la paletta proprio nel mezzo e ho dovuto ricominciare tutto da capo!
Questo enorme lavoro è servito solo ad usare i carboni per una cerimonia della durata di circa 20 minuti dopo di che ho dovuto svuotare il braciere da tutta la cenere e ripulirlo per poi riporlo. Verrebbe da chiedersi:"Ha senso fare tutta questa fatica? Non è più semplice utilizzare un braciere elettrico?".
Ebbene sì: ha senso e molta importanza. Innanzi tutto il braciere elettrico non regala nessuna emozione durante la cerimonia del tè (né al Maestro, né, tanto meno, agli ospiti), poi la fatica, l'attenzione e il tempo che si impiega a modellare la cenere ci serve da lezione, non tanto per la manualità, quanto per acquisire il distacco e la PAZIENZA che tanto ci manca nella vita.

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