Sencha do letteralmente significa la Via del Sencha nacque, come cerimoniale, in tempi più recenti rispetto al Chanoyu.
Rispecchia, seppur con adattamenti alle usanze giapponesi, le modalità di bere il tè in foglie alla corte imperiale cinese. Queste usanze vennero portate in Giappone dai monaci e dai mercanti cinesi e gli stessi utensili usati mostravano e, in parte mostrano tutt'oggi, il gusto delle arti cinesi. A praticarla erano per lo più letterati e artisti che la prediligevano sia per il suo gusto più frivolo che lasciava spazio alla messa in mostra di opere letterarie e artistiche, che per opporsi al rigido cerimoniale del tè matcha promosso dalle istituzioni giapponesi come arte simbolo del nazionalismo. A dispetto del nome la Via del Sencha si applica, con alcune piccole differenze tecniche, non solo al Sencha ma anche agli atri tipi di tè giapponesi in foglie. Quando si usa il Gyokuro cambia il servito utilizzato poiché viene messo anche un bricco, mentre teiera e tazze risultano più piccole.
Anche la cerimonia Sencha do è collegata alle stagioni, ma, rispetto al Chanoyu, le sue regole tecniche non sono così rigide: variano per lo più in base alle Scuole di appartenenza dei Maestri. La via del Sencha è sicuramente un modo tradizionale ed elegante per ricevere ed intrattenere i propri ospiti avendo anche la possibilità di mettere in mostra le proprie collezioni oppure gli artefatti di maggior pregio in nostro possesso. Prima di entrare nella sala per la cerimonia, infatti, gli ospiti si intrattengono spesso in sale adiacenti per ammirare le collezioni messe in mostra dal padrone di casa per l'occasione. Anche il numero degli ospiti è maggiore e il clima è più conviviale.
In queste foto vi mostro uno dei nostri allestimenti per il tè sencha in cui uso una teiera giapponese abbastanza grande (senza bricco poiché il sencha non lo richiede) e delle tazze mediamente molto grandi rispetto a quelle normalmente usate per il Sencha do. Il mizusashi è un artefatto celadon di tipo coreano fatto in Giappone proprio per essere utilizzato nel Sencha do e i piattini (chataku) sono molto semplici per far risaltare meglio il decoro vistoso delle tazze. Sempre celadon è il porta chakin che riprende i colori del mizusashi, mentre il contenitore del tè è di provenienza cinese. Particolarmente lavorato è il sago antico in legno intagliato a mano che serve a contenere le foglie da versare nella teiera. Il bofuro è semplice e tradizionale, mentre la tovaglietta è di provenienza italiana.
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