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domenica 7 gennaio 2018

Hatsugama 2018 e la Via del Tè






Come ho detto già in passato, Hatsugama è la prima lezione di cerimonia del tè dell'anno. Questo che vedete sopra è l'allestimento del nostro Hatsugama.
Ho scelto di usare nagaita (in versione da ro che è un po' più piccola di quella che si usa con furo) e un set completo - kaigu set - che uso per le feste o le occasioni un po' più importanti poiché è rosso con disegni di fenice, entrambi elementi portafortuna.
Tokonoma è decorato con arance fresche colte dal mio giardino usate come simbolo di ricchezza, abbondanza e fortuna per il Nuovo Anno.


E' sempre un piacere festeggiare il Capodanno ma con la cerimonia del tè il piacere è doppio! 
Il primo giorno leggo i propositi per il Nuovo Anno che compilo il giorno prima e, immancabilmente, rinnovo l'impegno di praticare la Via del Tè con sempre maggiore impegno e passione.
La Via del Tè non è mera arte, non è solo studio, e tantomeno è un passatempo. Bensì è una scelta di come vivere la propria vita, giorno dopo giorno, con dedizione totale verso l'attimo presente, con armonia, con tranquillità e pace interiore, con saggezza e calma, con aiuto e sostegno verso gli altri senza dimenticare di accrescere se stessi, con purezza, con studio e con pazienza.
Queste sono solo alcune delle virtù che devono guidare il Maestro del Tè nel "Do" e che auguro anche a voi di poter perseguire.

Buon 2018 a tutti voi!



mercoledì 21 marzo 2012

La semplicità del gong fu cha


Come avevo accennato nel precedente post, il tema della cerimonia cinese sarebbe stato lo stesso di quello del chanoyu: la bellezza.
La bellezza vera, è a mio parere, preziosa ma non troppo vistosa, semplice senza essere sciatta.
E' come una teiera antica, con i suoi smalti appena opacizzati dal tempo, magari con le sue piccole "sbeccature", ma sicuramente affascinante, ricca degli aromi dei mille tè che ci sono stato infusi, piena di storie, assolutamente unica.
Come allestimento ho voluto usare un solo oggetto di pregio (una teiera in porcellana cinese del 1800 di dimensione media) e rimanere molto moderata sugli altri oggetti.
Non volevo che ci fosse niente di più dell'indispensabile e anche gli stessi colori dovevano dare un'idea di pulizia e rigore per far risaltare la bellezza della teiera.
Dal punto di vista tecnico ci siamo concentrati sui difetti dei vari allievi e abbiamo ripetuto i gesti per cercare un nuovo equilibrio e una nuova pulizia. In alcuni casi abbiamo anche imparato come pulire e sistemare gli utensili nel caso si rendesse necessario farlo di fronte agli ospiti.



Come tè niente poteva rendere meglio l'idea della semplicità (nella lavorazione) e della bellezza (nel gusto) di un Long Jin.
Per addolcirlo dei piccoli bocconcini di mochi rivestiti di sesamo.

venerdì 16 marzo 2012

Lezione di gong fu cha - seconda settimana di Marzo


In questa lezione da un punto di vista tecnico abbiamo cercato di perfezionare il movimento delle braccia nella rotazione della teiera e del bricco. Il movimento non deve essere di spalle (altrimenti si otterrebbe un ridicolo effetto di "nuotatore a rana")ma solo di gomiti. Inoltre è estremamente importante separare quello che è il movimento rotatorio (che viene fatto solo dai polsi) da quello "alto-basso" che invece viene eseguito dai gomiti.
Come avevo già detto in precedenza questo movimento non è particolarmente significativo quando si usano abiti di fattura occidentale, ma risulta esteticamente molto piacevole quando si indossa l'hanfu che ha le maniche molto larghe e lunghe.
Purtroppo questo movimento non è semplice per nessuno dei miei allievi e richiede diverse lezioni, e un po' di applicazione, per essere eseguito al meglio.
Ad un allievo in particolare ho cominciato una piccola introduzione sul ritmo (cosa che in seguito sarà davvero indispensabile per sincronizzare più persone che fanno la stessa cerimonia), ma me ne sono quasi subito pentita: il ritmo nella cerimonia del tè è una cosa molto complessa ed è bene affrontarla in seguito quando alcune conoscenze sono già consolidate e si ha in generale una maggiore sicurezza.
Come tè ho servito ad alcuni un tè Fancy Wulong di Taiwan dal sapore abbastanza marcato e ad altri un wulong tailandese di pregio a foglia arrotolata, simile ad un Tie Kwan Yin.
Ho giocato tutta l'atmosfera creata dagli utensili sul tema della primavera.
In particolare ho adoperato il mio solito nuovo set di porcellana bianca con rami e fiori di susino abbinato ad una teiera Yixing scura anch'essa col tema dei fiori di susino.
E' una teiera che amo particolarmente poichè è stata la mia prima teiera Yixing! E'inoltre la riproduzione fedele, fatta da un noto maestro di terracotte, di un esemplare storico molto quotato conservato in un museo cinese.


I fiori erano una piccola composizione di vistose orchidee e mimosa (ovviamente un regalo che mi è stato fatto per la Festa della Donna) e come tutti i regali viene immediatamente esposto durante la cerimonia. Essendo questa composizione già abbastanza vistosa ho evitato di aggiungere altri fiori nel tokonoma. Appeso ho sistemato uno shikishi con una famosa calligrafia simboleggiante il rinnovo portato dalla primavera in arrivo.
Infine ho servito come dolce dei Tang Yuan (il mio dolce preferito) anch'essi arrangiati in versione primaverile: serviti dentro un infuso di Ba Bao Cha (Tè degli otto tesori) e adornati con petali di fiori colorati e bacche di Goji. Il Tang Yuan è un dolce tipico della Festa delle Lanterne tuttavia non viene disdegnato neppure per altre festività.Per servirlo ho scelto delle preziosissime ciotole coperte di porcellana giapponese a lavorazione Imari del 1800.

domenica 11 marzo 2012

Degustazione di tè puerh degli anni '90 Grand Yellow Label



Per festeggiare la primavera che sta arrivando ho deciso di bere un puerh comprato circa 3 anni fa: un tè della fine del 1990 Grand Yellow Label.
Negli ultimi tre anni l'ho conservato in pumidor ad umidità medio-bassa (circa 55-60% a 20 C° di temperatura) ma prima dell'acquisto questo tè era stato conservato in un'umidità molto alta (non so, non sono sicura, ma penso intorno a 85 - 90% e una temperatura sicuramente superiore a 25C°).
E' solamente la seconda volta che assaggio un vero puerh invecchiato (la prima volta con un tè del 1960 ad immagazzinaggio umido!)e non sono sicura di riuscire realmente ad apprezzare questi tipi di tè dal gusto così marcato.
Il primo puerh invecchiato che ho degustato, come già accennato prima, era del 1960 e fu veramente... uno shock! Ho pagato una piccola fortuna e sapeva fortemente di muffa. Pensai che fosse per l'età...
Adesso, in questo tè invecchiato, ma assai più giovane, avevo sperato di trovare un gusto davvero speciale ma... niente! Lo stesso terribile odore di muffa...
Ho parlato con altri degustatori di puerh, con più esperienza di me, e mi hanno detto che è abbastanza normale. Normale?!
Personalmente non credo di apprezzare l'odore e il gusto del puerh invecchiato con il metodo dell'immagazzinamento umido, preferisco sicuramente dei tè a fermentazione naturale (sheng puerh) di invecchiamento medio (circa 10 anni) con un immagazzinamento medio o medio-basso (come il mio, cioè circa 50-60%).


Per questo tè ho creato un chaxi all'aperto con una piccolo chabako cinese (scatola di legno porta utensili da tè, comprendente anche un piccolo vassoio con scolo dell'acqua) e il mio bruciatore ad alcool. Ho usato la mia piccola adorabile teiera di Yixing che uso per i puerh invecchiati e ho inaugurato un piccolo set appena acquistato in porcellana bianca che comprende un bricchino e quattro tazze con bassorilievi di rami e fiori di susino (particolarmente indicata quindi in questo periodo dell'anno). E' molto bello il contrasto che il bianco della porcellana crea con il rosso del liquore.



martedì 6 marzo 2012

Primi di Marzo-lezioni principianti gong fu cha



La lezione principianti di cerimonia cinese della prima settimana di Marzo si è incentrata sulla preparazione di un fiore di tè (sotto specifica richiesta di un allievo) ed è stata quindi incentrata sull'uso di utensili in vetro.
Il vetro, uno dei materiali migliori per infondere i tè delicati ( e i più belli da vedere), per quanto si abbini in maniera semplice a molti utensili di altri materiali ( dalla terra yixing alla porcellana, al celadon)non è tra i più semplici da utilizzare.
Gli allievi alle prime armi hanno solitamente paura di utilizzare il vetro perchè da loro un'idea di fragilità e soprattutto perchè non trattiene molto bene il calore, ma tende a cederlo ed è molto più facile rischiare di bruciarsi con un oggetto in vetro piuttosto che con una terracotta.
Non volevo appesantire la leggerezza del vetro con un imponente vassoio da gongfucha così ho deciso di usare la classica tea boat ("barca da tè" o vassoio sotto-teiera).
Da un punto di vista "tecnico" volevo incentrare la lezione sul corretto movimento delle braccia e delle spalle ( che verrà enfatizzato quando il maestro di cerimonia indosserà l'hanfu - vestito tradizionale con maniche molto lunghe e larghe) e volevo anche soffermarmi sul corretto movimento dei polsi quando si ruota la tazza per versare l'acqua in kensui (conteniore dell'acqua usata).
Ho completato l'allestimento con un fornello cinese ad alcool, un bollitore che riprendesse il tema del vetro, delle tazze in celadon ( queste sono abbastanza spesse e larghe e si prestano bene ad essere usate con le mani e senza pinze). Come chataku (piattini da tè) ho utilizzato i classici in metallo per sencha-do.
Il tè usato per il primo servizio di tè è stato uno splendido "Jade Zeppelin" (Spirali di Giada), il secondo un fiore di tè con crisantemo e gelsomini.
Due tè di gran pregio artistico (per risaltare bene nel vetro)su base di tè verde delicato.
Li ho abbinati servendo come snack un classico involtino primavera in versione vegan (100% vegetale, come impone la mia etica di maestra del tè). L'involtino primavera non è, come molti credono, un antipasto che si serve al ristorante ma uno snack servito in locali da "dim sum" e viene spessissimo abbinato ai tè verdi.
Composizione floreale e jiku (rotolo dipinto o scritto e appeso all'interno di tokonoma) erano gli stessi usati per la lezione di chanoyu (vedere prossimo post).


sabato 11 febbraio 2012

La Via del Tè in Corea

Gironzolando online ho trovato un interessantissimo e-book sulla via del tè in Corea: Korean Tea Classics.
E' un bel libro in inglese con splendide foto ed è liberamente consultabile online.
Così ho deciso di condividerlo con voi sul mio blog:
sarebbe un vero peccato non leggerlo!