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mercoledì 10 gennaio 2018

2018: l'anno del cane


Il 2018 è l'anno del Cane, in Oriente. Anche se molti festeggiano l'arrivo del Nuovo Anno il primo Gennaio come noi (specialmente in Giappone), in Cina si è soliti festeggiare l'inizio dell'anno in una data che varia di volta in volta e coincide con la seconda luna nuova dopo il Solstizio d'Inverno; si usa quindi il calendario lunare. Questa volta il primo giorno del Nuovo Anno Lunare cadrà il 16 Febbraio 2018 e in tale data si svolgeranno i maggiori festeggiamenti del Capodanno cinese.
Il cane è uno dei 12 animali dello zodiaco orientale ed è correlato ai colori rosso, verde e porpora. I numeri dell'anno sono il 3, 4 e 9 e i fiori sono la rosa e l'orchidea (non usati nella cerimonia del tè poiché troppo vistosi, profumati e con spine). 
Il cane è un animale buono, dolce, fedele, onesto e con una vita piuttosto lunga (rispetto alla media degli animali domestici). Questi tratti si trovano anche nei nati in questo segno e nelle occasioni dell'Anno.
Sarà quindi un anno tranquillo, privo di grandi stress e senza troppa ricerca del denaro. Un anno buono e propizio che non dovrebbe riservare cattive sorprese e che preserverà la buona salute.

Quindi ancora un buon 2018 a tutti voi con il tanzaku che ho appeso proprio per questa occasione!



giovedì 1 ottobre 2015

Cos'è una cerimonia del tè?




In molti mi chiedono cos'è una cerimonia del tè. Spiegarlo è davvero complicato. Per cerimonia del tè, in Occidente, si intende il modo di servire il tè in Oriente, che varia da paese a paese. Questo modo, a seconda del posto, può essere estremamente ritualizzato e molto complesso.
Alcune volte l’arte di servire il tè comprende conoscenze artistiche nei più svariati ambiti culturali delle arti del Paese di cui stiamo praticando il cerimoniale.
Alcuni tipi di cerimoniali sono piuttosto informali tanto che negli stessi paesi di origine non vengono definiti cerimonie, ma vengono considerati semplicemente come la maniera corretta di eseguire l’arte di servire il tè.
Ne è un esempio la Cina, la cui cerimonia del tè si chiama gongfucha che alla lettera significa “tè nella maniera migliore”.
Il gongfucha è talmente informale da variare molto, non solo a seconda delle zone in cui viene praticato, ma anche dalle persone stesse che lo praticano e ha pochissime regole fisse.
Un caso a parte è costituito dalla Corea e soprattutto dal Giappone.
In Corea la cerimonia del tè si divide in cerimonia per il tè in foglie e cerimonia per il tè in polvere. Entrambe le cerimonie sono abbastanza simili alle relative giapponesi, ma mantengono maggiore leggerezza e un tono più informale che hanno sicuramente adottato dallo stile cinese. Il darye coreano, seppur molto ritualizzato, ha molte meno rigidità rispetto al Chanoyu.






In Giappone la cerimonia del tè si divide in cerimonia per il sencha (tè in foglie) che si chiama Senchado e cerimonia per il tè matcha (in polvere) che si chiama Chanoyu.
Il Chanoyu è la cerimonia più complessa e più ritualizzata esistente ed è la somma delle arti giapponesi. Di conseguenza in Giappone (ma non solo) è tenuta in grandissima considerazione.
Chanoyu significa “acqua calda per il tè” e viene da una massima del maestro considerato fondatore della stessa cerimonia ( ne è in realtà solo il codificatore), che ne ha codificato il rituale così come si presenta oggi, e che si chiama Sen No Rikyu.
A gestire le scuole di cerimonia del tè in Giappone sono tutt’oggi i discendenti del Maestro.
Il Chanoyu è spesso chiamato con il nome di Chado che letteralmente significa “Via del Tè”. “Via” in giapponese è il percorso della durata di un’ intera vita che il seguace di questa arte apprende, perfeziona, pratica e, in seguito,  insegna e che serve a guidarlo nelle scelte e nella costruzione di tutta la sua vita stessa.
E’ molto difficile spiegare a parole quello che è la somma delle arti, dei gesti e della ritualità contenuti in una cerimonia del tè: è molto meglio, inizialmente, apprenderlo con la pratica: prima guardando delle dimostrazioni e, in seguito, provando delle lezioni.




Stanno per cominciare le lezioni del nuovo anno sia in zona Lucca che in zona Bologna. Se volete provare le nostre lezioni di cerimonia del tè non esitate a contattarci!



martedì 2 luglio 2013

Pumidor




Tutti gli amanti del puerh prima o poi si chiedono come conservarlo al meglio per far sì che il suo aroma caratteristico e il suo grande valore (specie per i cakes già abbastanza invecchiati) non si disperdano.
Le condizioni per l'invecchiamento e la corretta conservazione del puerh sono di mantenerlo in un ambiente privo di odori, mediamente ventilato, ad una temperatura media costante intorno ai 22/25 gradi e con un'elevatissima umidità (tra il 75 e l'80 %).
Queste condizioni, da noi in Italia ( e in generale in Europa) non sono comuni quindi l'unica soluzione che abbiamo è creare un pumidor cioè un umidificatore (humidor) da puerh.
Il mio pumidor è molto "casalingo" (non sono un'esperta di fai da te!), ma per il momento funziona. 
Ho scelto un baule in legno non dipinto che chiudesse bene e non avesse buchi. Col trapano ho fatto un piccolo buchetto lateralmente al coperchio per far passare i fili della ventola.
Ho sistemato all'interno un igrometro (controlla temperatura e umidità) e una piccola ventola collegata alla corrente (di quelle da sigari). Poi ho messo un piccolo umidificatore da sigari, ma mi sono accorta ben presto che per un baule così grande l'umidificatore era inadeguato e ho deciso di rinforzare l'umidità aggiungendo un contenitore con tre spugne naturali che ogni giorno inzuppo di acqua depurata.
Non serve tenere un contenitore di acqua all'interno poiché non evaporerebbe: ci vogliono necessariamente delle spugne imbevute. L'importante in questi casi è ricordarsi di lavare le spugne ogni giorno per evitare il prolificare di batteri. Usando acqua depurata non si forma calcare che potrebbe ostruire la porosità della spugna. In alternativa potete usare un vero umidificatore come quelli per ambienti. Per la temperatura ho risolto mettendo il baule vicino ad un termosifone.

Ed ecco l'interno del mio pumidor casalingo.


Qui invece una panoramica della mia personale collezione di pu'er...


martedì 11 giugno 2013

Chaxi rosa


Sarà che questa primavera continua ad essere grigia e piovosa, sarà che il mio umore si abbina a quello del tempo o sarà che avevo voglia di inaugurare un tengui giapponese che mi è stato regalato già da tempo; fatto sta che ho organizzato il chaxi della lezione in maniera un po' inusuale con un abbinamento  molto romantico di rosa e bianco.





Un tengui è un semplice pezzo di stoffa di cotone giapponese dipinta a disegni tradizionali che può essere utilizzata in vari modi: come asciughino, come tovaglietta, come tenda...
E' necessario porre molta attenzione al lavaggio di un tengui poichè i colori non vengono fissati con le tecniche industriali e il colore può sbiadirsi o stingere.
Il disegno di questo tengui è un classico primaverile: fiori di sakura (ciliegio) e coniglietti (che in Giappone sono considerati portafortuna).


Gli utensili utilizzati riprendono  il tema dei fiori di ciliegio nelle tazze e nel bricco e sono tutte fini porcellane cinesi tranne il piattino del dolce che è un regalo proveniente dal Giappone.



Come tè mi pareva appropriato utilizzare un "White Snow Buds", un tè bianco di buona qualità ricco di grandi gemme e dal gusto delicatissimo, dolce e appena fruttato.


Come dolcetto ho abbinato una piccolissima meringa decorata con minuscoli zuccherini rosa.


giovedì 30 maggio 2013

My new cups with little fishes


This Chaxi was organized to celebrate the arrival of my new Chinese porcelain tea cups with design of fish. Cups are quite simple but of a great impact and for this I chose a simple pairing him to return to white cups themselves.


I chose a rolled low-medium roasting oolong tea similar than Tie Kwan Yin. It 's a gift that was brought to me from a trip and are not able to tell you exactly what kind of tea would be.



The cups are quite large and are of the beautiful porcelain of Jing de Zhen. The design of the fish (both internal and external) is in blue and red color and is done in a way that once filled the cup, the fish seem to swim.


I accompanied this tea with small Japanese sweets (black sesame mochi stuffed with azuki jam) served in the classic lacquered Japanese meimeizara saucers with a new fork just come from Japan and ... I'm really in love of it!


mercoledì 29 maggio 2013

Nuove tazze con pesciolini


Questo chaxi è stato organizzato per festeggiare l'arrivo delle mie nuove tazzine da te di porcellana cinese con disegno di pesci. Sono tazze abbastanza semplici ma di grande impatto e per questo ho scelto un abbinamento semplice che riprendesse il bianco delle tazze stesse.


Ho scelto un tè oolong arrotolato come un Tie Kwan Yin di medio-bassa arrostitura. E' un regalo che mi è stato portato da un viaggio e non sono in grado di dirvi con esattezza che tipo di tè sia.


Le tazze sono abbastanza grandi e sono delle stupende porcellane della Jing de Zhen. Il disegno dei pesci (sia interno che esterno) è in colore blu e rosso ed è fatto in maniera che, una volta riempita la tazza, i pesciolini sembrino nuotare.



Ho accompagnato questo tè con dei piccoli dolcetti giapponesi (mochi al sesamo nero ripieni di marmellata di azuki) serviti nei classici piattini laccati giapponesi meimeizara con una nuova forchettina appena arrivatami dal Giappone e di cui sono follemente innamorata!


martedì 28 maggio 2013

Long absence (English version)


It 's been a long time since I wrote the last post on this blog and a little I regret it. My activities of the tea ceremony, demonstrations and teaching are not, thankfully, stopped, but due to some very important commitments I had less time and I could not update the blog regularly. I apologize to all readers, but I'm here to give good news: now I have less commitments and yet I can devote to publish blog posts for both loyal readers and for both students that in the interval between classes here find out a great help for their study.
We are already in the spring and all the pictures and ideas that I had put aside during the winter would not be more appropriate to be published now (tea ceremony requires a strong connection with nature and therefore also with the season). I will therefore confine myself to say hello and to publish an overview of photos of the past months to give you more welcome on this blog waiting for the next post which will be published very shortly.


Sweet Zenzai (sweet soup of azuki with mochi and salted pickels)

Kaiseki meal (modern version at table)

Gong fu cha tea set

Rolled Oolong tea

Bamboo Tea

Lunga assenza

E' passato molto tempo dall'ultimo post su questo blog e un po' me ne rammarico. La mia attività di cerimonia del tè, dimostrazioni e insegnamento non si è, per fortuna, interrotta, ma a causa di alcuni impegni molto importanti ho avuto meno tempo e non ho potuto aggiornare regolarmente il blog. Me ne scuso con tutti i lettori, ma sono qui a dare una buona notizia: adesso ho meno impegni e posso dedicarmi a pubblicare ancora post sul blog sia per i lettori affezionati sia per gli allievi che nell'intervallo tra una lezione e l'altra trovavano qui un valido aiuto per il loro studio.

Siamo già alla primavera e tutte le foto e le idee che avevo messo da parte durante l'inverno non sarebbero più appropriate da pubblicare adesso (la cerimonia del tè impone un forte legame con la natura e quindi anche con la stagionalità). Mi limito quindi a salutarvi e pubblicare una panoramica di foto dei mesi trascorsi per darvi ancora il benvenuto su questo blog in attesa del prossimo post che verrà pubblicato tra brevissimo tempo.

Dolce Zenzai (zuppa dolce di fagioli azuki con mochi e verdure fermentate sotto sale)

Pasto Kaiseki (variante moderna a tavola)

Gong fu cha set

Rolled Oolong tea

Bamboo Tea

giovedì 27 settembre 2012

Star of Bulang 2007

E' da molto tempo che non aggiorno questo blog, ma, un po' la fine delle lezioni di cerimonia del tè e un po' il lavoro, mi hanno portato a dover momentaneamente trascurare il mio grande amore per questa stupenda bevanda. Due giorni fa, complice il brutto tempo, ho deciso di aprire un nuovo cake di tè puerh. Avevo tanta voglia di uno sheng, ma il mio ultimo fidato cake 7532 di Menghai era finito così sono andata nel mio pumidor a cercare qualcosa e ho deciso di provare finalmente "Star of Bulang" 701 di Guoyan dell'annata 2007. Arrivato da me nel 2008 (quindi giovanissimo), l'ho fatto "stagionare" fino ad adesso nel mio pumidor, quindi in un ambiente a calore medio/moderato e a umidità medio/secca (65 % di media). Nonostante il grado di umidità non sia uno dei migliori, il cake ha mantenuto intatta tutta la sua fragranza.
Questo cake è composto interamente di materiale primaverile proveniente da Bulang, ma, solo parzialmente, da alberi selvatici. E' a compressione media, con un sapore di medio corpo, ma di lunga persistenza. Il retrogusto è dolce e pulito e si può definire complessivamente un ottimo cake anche da degustazione. Il liquido è di color oro pallido. Ottimo il suo rapporto qualità/prezzo. Direi quindi che è un buon acquisto sia per chi lo vuol bere subito sia per chi lo vuole invecchiare per un consumo futuro.

mercoledì 4 aprile 2012

Tè nella serra


Alla fine di Marzo volevo fare un gong fu cha in un posto che potesse suggerirmi una maggior idea di primavera così ho pensato: "Perchè no in una serra?".
Certo in una serra è più difficile trovare un posto appropriato per appendere un rotolo dipinto ma ho voluto provare comunque...
Questo è stato il risultato...



Per il chaxi ho scelto un set di colore blu scuro con disegni oro chiamato "Perla Nera" e come tè un classico Bi Lo Chun ( il tè che a mio parere rende maggiormente l'idea della primavera).
Le tazze di questo set sono più grandi delle normali tazze da gong fu cha e questo mi ha dato la possibilità di incentrare la parte tecnica sulla corretta maniera di svuotarle a mano senza l'uso di pinze o altri utensili.


E per concludere un tradizionale dolce giapponese di primavera: sakura mochi (nello stile di Kyoto)!

Tea in the greenhouse



At the end of March I wanted a gong fu cha in a place that suggested a greater idea of ​​spring so I thinked :" Why not in my greenhouse?".
Yes, in a greenhoude it's more difficoult to find a correct place to arrange an hanging scroll but I wanted to try...
This is the result...


For the chaxi I chose a tea set in a dark blu color with gold ornamental motifs called "Black Pearl" and the tea was a classic Bi Lo Chun (tea that most suggests the idea of the spring).
The cups were a little more big than normal so the technique was centered in the correct moviment to empty water from buckets without no tool.


And finally a traditional spring Japanese sweet: sakura mochi ( Kyoto version)!